La Prima sessione della Scuola di Pedagogia del Silenzio si terrà ad Anghiari. Nel borgo medioevale aretino dove venti anni fa veniva fondata la Libera Università dell’ Autobiografia di Anghiari e, quasi dieci anni dopo, Accademia del silenzio. Un luogo ormai divenuto mitico: sia per coloro che desiderano scrivere di sé, sia per quanti sanno riscoprire e vivere il silenzio come crocevia di campi del sapere i più diversi. In questa cornice, nel parco e nei boschi del Castello di Sorci, suggestioni filosofiche, musicali, poetiche e letterarie, gestuali e relazionali, si declineranno in altrettanti laboratori di lettura, scrittura, pensosità. Dedicati alla interazione tra significatività del silenzio nelle nostre vite e sfondi culturali, in una prospettiva anche educativa.
Tutor: Giovanna Garuti
Saluti di benvenuto da parte dei membri di Accademia del Silenzio
Duccio Demetrio I silenzi dell’ attesa, della gioia, del commiato: la tecnica delle autobiografie brevi per raccontare i sentimenti.
Laboratorio di scrittura
Il racconto dei propri sentimenti, in scrittura autobiografica, rappresenta uno dei momenti salienti di tale genere narrativo e letterario. Il laboratorio intende ritrovarne nelle nostre memorie del passato e del presente almeno tre – attesa, gioia e commiato – che si intrecciano con le esperienze esistenziali che li suscitano: l’ amore, la felicità, il dolore. Vivendo le quali il bisogno di condividere il silenzio, oppure di tenerlo per sé o di manifestarlo con la scrittura in forme poetiche, diaristiche, epistolare, rappresenta e decifra l’ importanza che tale disposizione d’ animo, e non soltanto sonora, ha avuto ed ha nelle nostre storie.
I partecipanti al laboratorio verranno sollecitati a raccontarsi con la penna, anche in un cammino notturno. Al fine di redigere una micro antologia autobiografica, nella quale – scegliendo tra le tre forme citate o integrandole – potranno sperimentare la tecnica della narrazione breve. Sollecitati da esempi, letture, esperienze.
Duccio Demetrio, per chi lo desideri, si renderà disponibile a ricevere e a leggere gli scritti di ciascuno per una restituzione interlocutoria.
Duccio Demetrio Passeggiata e scritture notturne: dal buio alla luce
Emanuele Ferrari La musica, maestra di silenzio
La musica offre esempi profondi e affascinanti di uso artistico del silenzio. In un capolavoro musicale non vi sono silenzi distratti, banali o vuoti. Ogni silenzio è impiegato con maestria, come il colore sulla tela di un grande pittore. I silenzi della musica sono quindi pieni di senso, siano essi pause vere e proprie o silenzi evocati, immaginati, allusi. Attraverso ascolti condivisi e commentati, il laboratorio mostrerà come la musica possa essere un modello per fare pace col silenzio, integrandolo nelle nostre vite come una preziosa risorsa da mettere a frutto.
Emanuela Mancino Dal diluvio di parole al mormorio della terra Le dismisure del silenzio come apprendimento poetico
Prestare lo sguardo al silenzio non annullerà il vociare della chiacchiera o il frastuono del tempo che corre veloce. Il silenzio non elimina ciò a cui si contrappone, ma vi si pone in dialogo, ci pone in dialogo con tutto ciò che silenzio non è. E ne illustra il senso in prospettiva.Così fa la parola con il silenzio: lo fa risuonare nelle lettere e nelle scelte, non solo nelle pause o nelle attese.Parola e silenzio hanno bisogno di sporgersi oltre le loro soglie per divenire altro e per dare spessore alle condizioni che abbandonano, anche solo per istanti.Sentiamo accadere la parola quando la sappiamo attendere nel silenzio. Sentiamo che il silenzio acquista spazio quando la parola sa far posto.L’incontro porterà i partecipanti a prestare ascolto al farsi di parole e silenzio attraverso gesti di contatto con la quotidianità più inaspettata. I maestri e le guide di questo apprendistato poetico saranno pietre, terra, cibo, materia.Insieme alla scrittura di chi ha saputo stare in silenzio.
Stefano Raimondi Il silenzio in forma di parola: la poesia della traccia
Serata di letture poetiche
Nicoletta Polla-Mattiot I gesti del silenzio: il fare e farsi silenzio attraverso il corpo. Quando tacere è agire
C’è una responsabilità del volto, il proprio e quello degli altri. A tu per tu con una persona, occorre essere consapevoli delle espressioni, degli sguardi, delle ombre. Solo così, oltre le parole, si possono cogliere “le alte e le basse maree delle emozioni, e delle loro metamorfosi”, dice Borgna. Dalla psichiatria alla fisiologia, fino alla storia dell’arte, la traduzione fisica del nostro sentire è una scrittura sospesa. La verità è qualcosa che abbraccia il corpo interamente. Il laboratorio intende riportare lo scrivere al corpo e attraverso il corpo, analizzando in particolare il linguaggio delle lacrime (di gioia, di dolore, di liberazione, di eccitazione, di commozione). Seguendo la lezione di Grotowski, le braccia, le mani, le gambe fanno solo gesti, che possono anche essere enfatizzati ad arte, manipolati, ma quella “sottile corrente d’impulsi impercettibili, che attraversa la pelle intera, esprime la verità palpabile di chi siamo”. Lo scorrere di una lacrima sul volto traduce e scrive nella fisicità del corpo l’immaterialità dell’anima.
restituzioni, commenti e considerazioni finali con i membri di Accademia del Silenzio e tutti i partecipanti alla Scuola
Passeggiare lenti, attenti e lievi; coltivare con consapevolezza la pace interiore e premurosa; dischiudere nella poesia la quiete di una parola assoluta; scoprire e ascoltare la meraviglia dei luoghi silenti… Con approcci differenti ma interconnessi tra loro, i laboratori di questa seconda sessione della Scuola di Pedagogia del Silenzio ci mostreranno le bellezze della vita contemplativa, la luce della concentrazione tacita e assorta.
Tutor: Luana Brilli
Saluti di benvenuto da parte di Luana Brilli, del priore del Convento e degli altri membri dell’Accademia del Silenzio; presentazione del programma.
Dialogo interreligioso su Felicità e silenzio, con rappresentanti di: Accademia del Silenzio, Convento dei Padri Barnabiti, Eremo delle Allodole, Centro Ananda Assisi.
Paolo Anselmi – Silenzi in movimento: l’arte di camminar tacendo
Nel buddhismo, la camminata silenziosa è una forma importante di meditazione, una pratica spirituale profonda. Nella tradizione occidentale è ricorrente (Nietzsche, Rousseau, Thoreau…) la passeggiata riflessiva o filosofica. Nella contemporaneità camminare è gesto che il più delle volte compiamo in modo automatico, senza alcuna consapevolezza, per spostarci in modo frettoloso e distratto da un luogo all’altro della nostra quotidianità. Il seminario di Campello sarà dedicato a riportare consapevolezza nel nostro cammino, a riconnetterci al momento presente, a predisporci all’osservazione e all’ascolto. Sarà articolato in due momenti distinti. Nel primo (serale) cammineremo in silenzio lungo un breve tratto della “via di Francesco” per ascoltare i suoni e sentire i profumi della natura di notte e per prestare attenzione alle sensazioni e alle emozioni suscitate in noi dal lento procedere nell’oscurità. A conclusione di entrambi i momenti, con l’ausilio della scrittura autobiografica, cercheremo le parole per raccontare l’esperienza della camminata silenziosa e consapevole, descrivere quali energie ha mosso in noi, quali sensi ha risvegliato, quali memorie ha evocato.
Paolo Anselmi – Silenzi in movimento: l’arte di camminar tacendo
Nel buddhismo, la camminata silenziosa è una forma importante di meditazione, una pratica spirituale profonda. Nella tradizione occidentale è ricorrente (Nietzsche, Rousseau, Thoreau…) la passeggiata riflessiva o filosofica. Nella contemporaneità camminare è gesto che il più delle volte compiamo in modo automatico, senza alcuna consapevolezza, per spostarci in modo frettoloso e distratto da un luogo all’altro della nostra quotidianità. Il seminario di Campello sarà dedicato a riportare consapevolezza nel nostro cammino, a riconnetterci al momento presente, a predisporci all’osservazione e all’ascolto. Sarà articolato in due momenti distinti. Nel secondo momento (mattutino) condivideremo la lettura di testi poetici e letterari che rivelano il piacere e il senso del camminare. A conclusione di entrambi i momenti, con l’ausilio della scrittura autobiografica, cercheremo le parole per raccontare l’esperienza della camminata silenziosa e consapevole, descrivere quali energie ha mosso in noi, quali sensi ha risvegliato, quali memorie ha evocato.
Pausa
Prima parte del laboratorio di Giampiero Comolli Nel giardino silente:l’arte di creare il proprio luogo di quiete
Alberi e frescura; una collina dove ammirare il sole all’orizzonte; una cameretta per la meditazione solitaria e una sala comune dove mangiare, cantare, danzare, dialogare assieme, uomini e donne; e poi ancora abiti bianchi, cucina semplice, serenità e sobrietà… Nel “De vita contemplativa”, il grande filosofo ebreo Filone di Alessandria (I sec.) descrive in che modo coltivare il proprio luogo di quiete: quel giardino interiore dove dedicarsi alla cura di sé e degli altri, per poi arrivare addirittura a prendersi cura dell’Essere stesso. Ma noi oggi come possiamo fare nostra la via contemplativa suggerita da Filone? Ce lo chiederemo in un seminario dove alterneremo alcune brevi letture di Filone a momenti di meditazione silenziosa, di contemplazione della natura, di scrittura riflessiva, per poi arrivare a comporre un racconto condiviso della nostra stessa esperienza.
Seconda parte del laboratorio di Giampiero Comolli Nel giardino silente:l’arte di creare il proprio luogo di quiete
Alberi e frescura; una collina dove ammirare il sole all’orizzonte; una cameretta per la meditazione solitaria e una sala comune dove mangiare, cantare, danzare, dialogare assieme, uomini e donne; e poi ancora abiti bianchi, cucina semplice, serenità e sobrietà… Nel “De vita contemplativa”, il grande filosofo ebreo Filone di Alessandria (I sec.) descrive in che modo coltivare il proprio luogo di quiete: quel giardino interiore dove dedicarsi alla cura di sé e degli altri, per poi arrivare addirittura a prendersi cura dell’Essere stesso. Ma noi oggi come possiamo fare nostra la via contemplativa suggerita da Filone? Ce lo chiederemo in un seminario dove alterneremo alcune brevi letture di Filone a momenti di meditazione silenziosa, di contemplazione della natura, di scrittura riflessiva, per poi arrivare a comporre un racconto condiviso della nostra stessa esperienza.
Pausa
Gianni Gasparini La poesia: dal silenzio al silenzio attraverso la parola. La poesia ha un rapporto privilegiato con la parola da un lato, con il silenzio dall’altro.
Scrive Max Picard, il filosofo più autorevole sul tema del silenzio:
‘E’ come se dietro il silenzio vi fosse la parola assoluta verso cui attraverso il silenzio, muove la parola umana’.
In tema specificamente poetico, gli fa eco T.S.Eliot nei Quattro quartetti :
Le parole, dopo il discorso poetico, giungono / Al silenzio. Solo per mezzo della forma, della trama,/possono parole o musica raggiungere / la quiete, come un vaso cinese ancora / perpetuamente si muove nella sua quiete’.Il seminario si propone di approfondire questa e altre espressioni poetiche, da Leopardi al Novecento.Saranno possibili inoltre, in funzione del dialogo che si svilupperà con i partecipanti, altre espressioni, come letture poetiche a cura del responsabile del seminario.
Nel borgo di Campello Alto, laboratorio di Marco Ermentini Dove si nasconde il silenzio? Caccia al tesoro nei luoghi della vita.
Come cercare i luoghi silenti stanandoli dagli interstizi degli spazi?
S’imparerà a utilizzare tecniche timide per scoprire gli anfratti, le crepe e le lesioni e mandare in tilt le certezze del mondo con l’immaginazione. Il segreto è semplice: saper ascoltare il luogo senza giudicare, lasciandolo essere, mettersi in sintonia, creare una nuova alleanza, una simpatia fatta di amicizia, di pietà e confidenza.
Saranno proposti esercizi di meraviglia per acquisire l’arte di scoprire il silenzio negli spazi che sono come libri da leggere imparando camminando. L’esperimento (porsi del problema, presentazione degli indizi, sviluppo dell’inchiesta, soluzione) sarà realizzato nel vecchio borgo di Campello Alto, un antico castello fortificato, un luogo molto particolare e delizioso.
restituzioni, commenti e considerazioni finali con Luana Brilli, il priore del Convento, i membri di Accademia del Silenzio e tutti i partecipanti alla Scuola