Anghiari, 25-27 agosto 2011
Comunità Mnemocense
Ecco le impressioni sintetiche espresse dai 18 partecipanti al Seminario, sulla base dello spunto fornito da Duccio Demetrio ‘Mi ricorderò…’
I ricordi si riferiscono al Seminario di cui si parla in questa pagina.
MI RICORDERO’………..
Il caldo, i sentieri, l’acqua, i pensieri, le riflessioni di chi prima di me si è posto le stesse domande.
Posso perdere tutto questo , o con pazienza sperimentare le mie possibilità di non avere mai paura di quello che mi aspetta.
MI RICORDERO’………..
Il silenzio parlante della natura che entra in me ed il pensiero si fa leggero.
MI RICORDERO’……….
Il radicamento dei piedi al terreno per assicurare equilibrio all’avanzare, e la visione ampia e accogliente di tante strade possibili.
MI RICORDERO’……….
Le zolle sollevate dall’aratura della terra, del mio rivolgimento interiore.
La distanza silenziosa fra i componenti della camminata (finalmente!).L’accoglienza del paesaggio alla nostra invadenza (vedi i millepiedi a bagno nel torrente).
La capacità rigenerativa della scrittura.
Dello sforzo di ricercare il mio baricentro fra equilibri sinuosi.
MI RICORDERO’……….
I campi arati, zolle enormi pronte alla semina.
Terra lavorata che si schiude al cielo custode di silenzi fecondi.
MI RICORDERO’……….
I molti silenzi ed i tantissimi rumori della mia mente. La ricerca a volte frammentata, a volte concentrata verso la mia interiorità.
La mia fame e soprattutto la mia sete di conoscenza, di presenza, di sentimenti veri, di condivisioni silenziose e vere.
Il rumore dei miei passi e quello dei miei compagni.
Le scritture scomode, a volte nel rumore o nei suoni della natura.
Le letture di Demetrio ed i suggerimenti sussurrati, a volte incomprensibili, dei consigli di San Francesco.
Il colore delle rocce e delle piante che ho scoperto attraverso Rossano.
Gli sguardi, le parole e gli scritti dei compagni.
La calma ritrovata e provata.
MI RICORDERO’……….
Il silenzio dei pensieri e dell’incessante sferragliare della locomotiva ansimante del quotidiano.
Il risveglio dello sguardo.
MI RICORDERO’……….
La mia ombra sul sentiero in salita. Rifletteva un corpo tagliato in due, fragile e sensitivo in alto, impaurito e stupito del mondo; solido e semplice, quasi rozzo in basso, occupato da sempre a salvarmi la vita. Il silenzio del cammino ha ingigantito la scoperta, reso carne la gratitudine.
MI RICORDERO’……….
Il buio del mio cuore addolorato che, miracolato, ha trovato un po’ di luce.
I grilli canterini che, leggeri, accompagnavano il fresco della notte assieme alla memoria di coloro che di là sono passati e da là non sono più ritornati.
Questo mio sentiero che un tempo pensavo davvero retto e che, invece, ha camminato lungo curve spesso temute e talvolta amate.
I miei compagni e le mie compagne che, pazientemente, hanno rispettato il mio silenzio.
MI RICORDERO’……….
Che silenzio, scrittura, solitudine, sentieri sono ora il mio centro.
Che l’interiore si nutre di libri.
Che occorre svuotarsi per creare melodia.
….frammenti di storie sbriciolate nei volti di Graziella, Barbara, Vanna.
….quella solitudine che mi ha accarezzato e quella che mi ha stretto al collo.
MI RICORDERO’……….
Le stelle sopra di noi nel silenzio della notte.
Il ritmo dei nostri passi sui sentieri assolati.
I campi di tabacco nel silenzio del mattino.
Il camminare lento in fila indiana sentendo l’altro e vedendo la sua ombra vicino.
Lo scrivere l’anima che si lava.
Le parole dette e i momenti fatti vedere dal monaco.
La spiritualità d’amore di tutto.
MI RICORDERO’……….
Dei passi silenziosi che hanno accompagnato pensieri all’inizio ancora “rimossi” e poi, via via, sempre più leggeri e ritmati, come il respiro che si distende dopo una salita.
Colline, foreste, alberi, campi e distese di tabacco morbide e ordinate.
Una stellata malinconia come il binario verso il nulla.
Una pozza d’acqua nella frescura.
Il castello che non c’è.
La luce delle prime ore del mattino che addolcisce le mura e le pietre di Anghiari.
Il canto gregoriano di un monaco.
La presenza forte, calda, accogliente, stimolante di chi ci guida e ci insegna ad amare la scrittura.
MI RICORDERO’……….
Gioia alla vista della meta.
Soddisfazione, desiderio del racconto.
Del silenzio per guardare la strada percorsa.
La salita faticosa.
Il valore dello scrivere.
Del gruppo.
Della natura, del cielo e della luna.
MI RICORDERO’……….
Il silenzio dell’alba.
Le parole precise.
Il crocchiare dei passi.
I pensieri stupiti.
La gentilezza dell’acqua.
La solitudine condivisa.
Ed il desiderio nuovo e antico di un giardino.
MI RICORDERO’……….
La prima sera sotto le stelle con i cellulari accesi, chini a scrivere.
Duccio che legge passi rilevanti, riflessioni profonde riguardanti la vita interiore.
Le tante sollecitazioni di approfondimento da fare continuare.
Il leggere insieme i propri vissuti che uscivano dal corpo, si diffondevano nell’aria e colpivano la nostra mente e i nostri cuori. Fili da ricongiungere nel tessuto della nostra vita.
Il rumore dei passi.
La solitudine,il dolore che invocano la trasformazione in ricchezza.
MI RICORDERO’……….
Dello scrivere come atto vitale.
Della solitudine come possibile scelta.
Del silenzio come valorizzazione della parola che ha un senso.
Dei sentieri come percorsi noti, meno noti, sconosciuti
Quindi scrivere in solitudine nel silenzio dei sentieri.
Ecco cosa mi ricorderò più volentieri.
MI RICORDERO’……….
La maestosità delle foglie di tabacco, carnose, come antropomorfiche presenze , scorte nella notte del percorso da Anghiari alla vecchia stazione. Riviste di giorno incutono meno rispetto ma danno più pace.
Noi con le lucine dei cellulari (come lucciole artificiali) scriviamo nel silenzio.
La campanella di Arrigo che per risuonare ha bisogno di sottrarre il pieno del contenuto.
MI RICORDERO’……….
Il ritrovato cielo stellato che non mi ha mai abbandonato.
Il sole pungente che mi ha abbagliato.
I passi faticosi ricchi di promesse.
Un silenzio che mi ha ri-svelato attraverso l’evocazione.