Didascalie, scherzi fuggiaschi e gradi di iniziazione

Finite le vacanze, si torna al lavoro e con il lavoro la vita frenetica di tutti i giorni. Per questo vogliamo invitarvi a praticare uno alla volta gli esercizi che Duccio Demetrio suggerisce nel suo libro “La vita schiva”

Fateci sapere come è andata, se avete provato a fuggire dalla folla. Scrivete proprio come invita a fare Demetrio per salvare rari momenti nella memoia.

[I momenti di silenzio e solitudine] meriterebbero sempre qualche rigo di scrittura per salvarli nella memoria. Per concentrarsi di più in brevi didascalie e appunti. Qualche esempio ora seguirà scherzosamente, per non dimenticare che starsene da soli ha da essere esperienza leggera e autoironica. Se non è Dio che andiamo cercando, ma forse anche, che altro questi svaghi se non un peccato veniale?

A) lniziazione ad appena un poco di vita schiva (avendo a disposizione 5 minuti o al massimo un’ora)

In un bar, all’ora di pranzo

Furtivamente si fugga. Preso l’ascensore o le scale si scenda a perdifiato se, in fondo al corridoio, vada approssimandosi la frotta vociante dei colleghi. Poi, in strada, quasi di corsa, si raggiunga un caffè dimesso – e che lo sia fin troppo -, certo non da attrarre le maree dei rampanti in cerca di happy hours a tutte le ore. Un caffè e nient’altro, nemmeno un libro (una pagina qualsiasi semmai, per celarsi agli sguardi}. Lentamente posate lo sguardo su quelle tristezze alle pareti, sulle cose povere senza clienti da anni. Sulle bottiglie sempre allo stesso livello. Gustatevi quei pochi minuti, quasi fosse un regalo del cielo.