La bellezza delle parole, Chiavari 27 ottobre 2018

A Chiavari, il prossimo 27 ottobre si svolgerà il Convegno Laboratorio “La bellezza delle Parole” organizzato dal Centro Studi Bioenergetica e Mindufulness.

Il Convegno/laboratorio nasce da questo invito a stare nel processo della scrittura, senza sapere esattamente dove può portare e, qualche volta, senza nemmeno sapere esattamente come è iniziato. Se scrivi per professione o per passione o se aspiri a farlo è il posto giusto per te. Ti metterà di fronte all’ultima terribile verità della scrittura: scrivere è un errore continuo ed è così che impariamo.

Programma della giornata

Agli speech della mattina – dalle 10 alle 13 – seguiranno i laboratori pomeridiani – dalle 14.30 alle 18 – condotti da ognuno dei relatori sul tema del proprio intervento.

 

All’interno del programma segnaliamo i due interventi sul Silenzio proposti da Nicoletta Polla Mattiot:

 

(mattina) Le parole nascono dal silenzio

A volte si può dire di più e meglio, tacendo. Porre l’accento sul silenzio non significa svalutare il linguaggio, al contrario, ampliarlo di contenuti, di coloritura emotiva e affettiva, oltre che di profondità ed echi d’altrove. Tacere come scelta è un atto linguistico. Il silenzio è la sorgente di ogni parola, il suo fondo tridimensionale, da cui emerge con intensità di senso e forza comunicativa, differenziandosi dal bla bla appiattito, ripetitivo e impersonale.

Includendo la consapevolezza del suo opposto, ogni discorso è anche la sua ombra. Quando si rompe il silenzio, ciò che si sceglie di dire mette a tacere tutto ciò che si sceglie di non dire. E’ una responsabilità enorme, come smisurato è quel che ci si lascia, come potenzialità inespressa, alle spalle. Per questo àncorare la parola al silenzio è un antidoto alla parola inutile, irresponsabile e impersonale. “La parola autentica”, scrive Heidegger, “può scaturire solo dal silenzio”.

 

(pomeriggio) Laboratorio

La lingua del silenzio: percorsi di comunicazione oltre le parole

Risvegliare i sensi, tutti e cinque (vista, udito, tatto, olfatto, gusto) per sviluppare un ascolto sinestesico del silenzio. Si può “ascoltare” con il corpo. Alcuni di noi sono più portati a fare silenzio, altri a sentirlo, altri a contemplarlo, altri ancora a immaginarlo.

Sintonizzarsi sulle emozioni. Ci si può ritrovare senza parole perché quello che si prova è incontenibile, più grande, più mobile, immensamente più bello o drammaticamente più brutto, di quanto si può rendere a parole.

Dialogare senza parole  Ascoltare con gli occhi, e non solo con le orecchie, è una qualità dell’amore, la capacità di mettersi in relazione con l’altro e con il suo stato d’animo, oltre che con i suoi discorsi e le sue idee. Accanto alla comunicazione verbale, c’è un codice parallelo di messaggi che trasmettiamo attraverso il nostro corpo, la postura, la gestualità, le pause, i non-detti, il ritmo e i tempi scelti per parlare.

Attraverso letture, ricordi, scrittura personale, esercizi pratici e tecniche per comunicare tacendo si esplora il linguaggio del silenzio e la possibilità di trasformarlo in sorgente creativa e fonte per la scrittura, strumento di comunicazione e di relazione, più vicino al tessuto emotivo di ogni incontro, con se stessi e con gli altri.