Segnaliamo un articolo apparso su “La stampa” del 7 novembre a firma Fabrizio Assandri
Educare al silenzio nelle classi più rumorose. È l’obiettivo del «laboratorio del silenzio», una proposta per le scuole elementari e medie che consiste in quattro incontri di due ore per imparare a scoprire la «bellezza dello stare zitti».
«l ragazzi vedono spesso il silenzio come punizione, che spesso si sentono Intimare dall’alto», spiega Juri Nervo, educatore che organizza i percorsi nelle scuole insieme all’associazione Educamente e all’Eremo del Sìlenzio, una sorta di piccolo monastero cittadino nato tra le muta dell’ex carcere Le Nuove di via Borsellino.
Il percorso sul silenzio può essere di due tipi: «Se sì realizza durante le ore di religione, e in questo senso collaboriamo con l’Ufficio scuola della diocesi, trattiamo anche il tema della preghiera e dell’eremitaggio, altrimenti il laboratorio resta laico». In classe si realizzano giochi che insegnano l’importanza dell’ascolto, con esercizi coordinati nei quali gli studenti devono eseguire ordini diversi in base a parole simili tra di loro: per capire cosa fare devono ascoltare bene. «Impariamo anche tecniche di meditazione, perché il silenzio non sia vissuto con disagio». Oltre al laboratorio sul silenzio, l’associazione propone anche «Educarcere», un percorso di conoscenza del carcere inserito nel catalogo del Cesedi, mentre un’altra realtà nata sempre all’interno delle Nuove, l’Università del Perdono fondata quest’anno da padre Gianfranco Testa, missionario della Consolata. porta in classe il tema del perdono, inteso come «possibilità che forse non avevamo valutato» e l’offesa come boomerang. Questi percorsi sono rivolti anche alle superiori. Info su www.eremodelsilenzio.it. www.univetsitadelperdono.org.