Il 20 ottobre alle ore 11.00 Nicoletta Polla-Mattiot parteciperà a Villa Montevecchio, Via Lazzaretto – Ingresso carrabile – Samarate (Va)all’inaugurazione della mostra a cura di Gigliola Foschi, stampe a cura Afi
Città del rumore, città del silenzio
Orari di visita: dal lunedi al venerdi 10-12 / sabato e domenica 15-18 – ingresso libero
Per informazioni: infotel: 0331 720101
“Come far percepire attraverso un’immagine l’eccesso di sonorità che affligge le nostre città? E, per converso, come suggerire il piacere del silenzio e di una quiete urbana? Cerchiamo immagini capaci di immergersi nel caos sonoro delle nostre città per restituircene e denunciarne tutta la pervasività. Ma cerchiamo anche fotografie che ci invitino a guardare oltre la superficie di uno spazio urbano caotico per scoprire angoli di quiete nascosta, o per immaginare le dimensioni di una possibile affabilità urbana impregnata di silenzi, sussurri, fruscii…”. A questi interrogativi –proposti in un concorso fotografico promosso nella primavera del 2013 dall’Accademia del Silenzio e da Photographers.it – hanno generosamente risposto numerosi autori. Difficile, e al contempo stimolante, è stato dunque il compito della giuria, che ha dovuto selezionare le sei ricerche vincitrici tra le molte pervenuteci. Ricerche che sono riuscite appieno a cogliere lo spirito del tema proposto. Stefano Parrini, con “La città dentro”, ci fa percepire il senso di calma e serenità che si avverte nel Campus Novartis: un angolo di quiete, nella città di Basilea, volutamente creato da questa importante multinazionale chimica e farmaceutica per creare favorevoli condizioni lavorative ai suoi ricercatori. Lungo l’affollato e turistico litorale adriatico Lorenzo Mini ha ritrovato uno spazio di silenzio nelle grandiose e abbandonate colonie marine costruite durante il fascismo. Con “Urban Sound Level Meter” Loredana Rubini propone una sorta una sorta di diagramma che evoca visivamente le stratificazioni e i cambiamenti sonori di una città dall’alba al tramonto. Ugualmente narrativa è l’opera “Mimesis” di Francesco Pergolesi: viaggio poetico tra hall di alberghi, stanze e strade che paiono avvolte in un silenzio ovattato e sospeso, fotografate prima che vi irrompano i rumori della vita quotidiana. Che la fotografia sia spesso un esercizio solitario, proteso a dar valore anche a minime cose e fuggevoli eventi, ce lo mostra la ricerca di Ennio Vicario “Al silenzio non servono parole”, dove in una giornata nebbiosa e ovattata lentamente appare una figura simile un’ombra lontana e misteriosa. Decisamente innovativa e capace di rendere il pulsare assordante e concitato della vita di una grande città è invece la ricerca di Marco Rigamonti “Doppio U.S.A.”: grazie a un gioco di doppie esposizioni non solo offre immagini sovraccariche di stimoli visivi e capaci di suggerire un rumorosità diffusa, ma ci indica anche che la sua ricerca è protesa, nonostante il caos cittadino, a ritrovare angoli che alludano al silenzio e a un’esperienza interiore, contemplativa, non frettolosa.